PIANETA GIUSTIZIA:
PAOLO FERRARO, UN MAGISTRATO CORAGGIOSO CHE RISCHIA
LA STESSA SORTE DI BORSELLINO, FALCONE E DALLA CHIESA.
MA INTANTO HANNO CERCATO DI DICHIARARLO PAZZO.
(articolo riportato integralmente a cura di di Claudio Prandini e gà pubblicato su parrocchie.it con il titolo ferrero_massoneria_2013 -errata la "e" )
INTRODUZIONE
PRIMA CHE IL PM PAOLO FERRARO VENGA SUICIDATO
C’è un PM della procura di Roma che stava privatamente indagando su una setta a copertura satanista diffusa negli ambienti militari. L’organizzazione su cui indaga il PM è collegata alla vicenda di Carmela Rea, nonché alla morte della donna trovata a Roma priva degli organi. Come da copione, il magistrato è stato sottoposto a una serie di procedimenti disciplinari, nonché un tentato TSO. Minacce sono arrivate a lui e alla sua donna. Cerchiamo quindi di dare massima diffusione alla vicenda, nella speranza di evitare che, come da copione, il PM venga suicidato, o gli capitino incidenti. Nella speranza di evitare un altro caso Clementina Forleo (a cui uccisero i genitori in un incidente e a cui poi causarono degli incidenti). Nella speranza di evitare un altro caso De Magistris. Nella speranza di evitare un altro dei tanti casi, meno noti ma altrettanto gravi, di persone che si sono scontrate con il fenomeno delle sette sataniche.
Di recente ad esempio un uomo si è recato alla stazione dei carabinieri di Cura di Vetralla, in provincia di Viterbo, per denunciare alcuni fatti riguardante una setta satanica. Risultato: nulla è stato fatto e l'uomo è stato rinchiuso in una clinica psichiatrica dopo che gli è stato somministrato il TSO ed è stato denunciato per porto abusivo d'arma dopo una perquisizione effettuata in casa sua.
Il fenomeno del satanismo è diffuso a macchia d’olio su tutto il terreno nazionale (e internazionale), coperto dalla complicità dei media e delle istituzioni, nonché dagli studiosi del settore che ne negano l'esistenza. Nei prossimi articoli daremo maggiore conto di questa vicenda cercando di capirne meglio i dettagli. E pubblicheremo una serie di articoli sulla diffusione del satanismo.
ROMA: MAGISTRATO DENUNCIA UNA SETTA RICONDUCIBILE
AD AMBIENTI MILITARI, CON ECCELLENTI COPERTURE
Ed il CSM lo sottopone a procedimento di dispensa dal servizio. Vicenda forse parallela o connessa ai fatti di Ascoli Piceno. Roma, 10 giu - Un noto e stimato magistrato della procura di Roma ha denunciato fatti gravi che lasciano intravvedere connessioni inquietanti.
A monte vi sarebbe la vicenda di una setta composta anche da individuabili ufficiali dell'Esercito e che riecheggia clamorosamente i possibili sviluppi delle indagini di Ascoli Piceno, mentre cominciano ad arrivare, al riguardo, numerose segnalazioni anche anonime.
Nella denuncia, il magistrato indica una serie di azioni intimidatorie ai suoi danni nonché l'esecuzione in forma coattiva di una proposta di trattamento sanitario obbligatorio in assenza di ogni requisito di legge.
I fatti denunciati evocano comportamenti e strategie note di particolari segmenti e cupole criminali e sono, in parte, oggetto di procedimenti iscritti presso la Procura di Perugia, competente per i fatti che coinvolgano giudici della capitale.
Nel frattempo, si sarebbero verificati tentativi di screditamento, di intimidazione e di destabilizzazione che il magistrato ed i suoi legali sarebbero in grado di dimostrare documentalmente.
Su segnalazione del vertice dell'ufficio, il CSM ha avviato nei confronti del magistrato ben tre procedimenti di dispensa dal servizio, i primi due dei quali già archiviati. Il terzo procedimento è attualmente in corso (pratica n. 1/DS/2011).
Il magistrato si avvale della difesa degli avvocati Mauro Cecchetti e Giorgio Carta, nonché del supporto degli avvocati Gianantonio Minghelli e Domenico Dellomonaco, questi ultimi divenuti testimoni diretti di alcuni fatti significativi.
L'avvocato Carta si occupa da sempre di abusi consumati nel mondo militare e, in passato, aveva denunciato possibili connessioni tra i vertici della Difesa ed alcuni giudici amministrativi.
«Il procedimento di dispensa cui è oggi sottoposto il mio assistito – dichiara l'avvocato Giorgio Carta – appare inconsistente. Agli atti del procedimento sono depositati numerosi certificati privati e pubblici attestanti il perfetto stato di salute del medesimo ed, anzi, le sue specifiche attitudini e doti. Basterebbe acquisire le dichiarazioni scritte già esistenti e le deposizioni del personale con cui lavora, le dichiarazioni dei magistrati giudicanti con cui ha diretto e diuturno confronto o le dichiarazioni dei magistrati della Procura non direttamente coinvolti e prendere atto delle eccellenti statistiche sul lavoro di ufficio.
Il CSM, organo di autogoverno ma anche di garanzia dei magistrati, per questo presieduto dal Presidente della Repubblica, sta però procedendo con una anomala celerità, sistematicamente fissando convocazioni e scansioni procedimentali troppo ravvicinate e comunicate solo poche ore prima, di fatto rendendo impraticabile la sua difesa procedimentale e tecnica.
Il magistrato è da sempre giudicato eccellente e solerte dagli stessi vertici della procura e dal Consiglio giudiziario. E' particolarmente stimato dal foro romano, dal personale della città giudiziaria e della polizia giudiziaria, come magistrato indipendente serio e capace. Nessuna perizia dell'amministrazione potrebbe distruggere la sua immagine e smentire la sua documentata efficienza sul lavoro. Anche solo sotto questo profilo, quindi, il procedimento di dispensa manca ab origine di uno dei fondamentali presupposti richiesti dagli articoli 3 e 4, Regio Decreto Legislativo 31 maggio 1946, n. 511.
A fronte di fatti così gravi, chiediamo il più autorevole intervento ed ogni vigilanza istituzionale».
A monte vi sarebbe la vicenda di una setta composta anche da individuabili ufficiali dell'Esercito e che riecheggia clamorosamente i possibili sviluppi delle indagini di Ascoli Piceno, mentre cominciano ad arrivare, al riguardo, numerose segnalazioni anche anonime.
Nella denuncia, il magistrato indica una serie di azioni intimidatorie ai suoi danni nonché l'esecuzione in forma coattiva di una proposta di trattamento sanitario obbligatorio in assenza di ogni requisito di legge.
I fatti denunciati evocano comportamenti e strategie note di particolari segmenti e cupole criminali e sono, in parte, oggetto di procedimenti iscritti presso la Procura di Perugia, competente per i fatti che coinvolgano giudici della capitale.
Nel frattempo, si sarebbero verificati tentativi di screditamento, di intimidazione e di destabilizzazione che il magistrato ed i suoi legali sarebbero in grado di dimostrare documentalmente.
Su segnalazione del vertice dell'ufficio, il CSM ha avviato nei confronti del magistrato ben tre procedimenti di dispensa dal servizio, i primi due dei quali già archiviati. Il terzo procedimento è attualmente in corso (pratica n. 1/DS/2011).
Il magistrato si avvale della difesa degli avvocati Mauro Cecchetti e Giorgio Carta, nonché del supporto degli avvocati Gianantonio Minghelli e Domenico Dellomonaco, questi ultimi divenuti testimoni diretti di alcuni fatti significativi.
L'avvocato Carta si occupa da sempre di abusi consumati nel mondo militare e, in passato, aveva denunciato possibili connessioni tra i vertici della Difesa ed alcuni giudici amministrativi.
«Il procedimento di dispensa cui è oggi sottoposto il mio assistito – dichiara l'avvocato Giorgio Carta – appare inconsistente. Agli atti del procedimento sono depositati numerosi certificati privati e pubblici attestanti il perfetto stato di salute del medesimo ed, anzi, le sue specifiche attitudini e doti. Basterebbe acquisire le dichiarazioni scritte già esistenti e le deposizioni del personale con cui lavora, le dichiarazioni dei magistrati giudicanti con cui ha diretto e diuturno confronto o le dichiarazioni dei magistrati della Procura non direttamente coinvolti e prendere atto delle eccellenti statistiche sul lavoro di ufficio.
Il CSM, organo di autogoverno ma anche di garanzia dei magistrati, per questo presieduto dal Presidente della Repubblica, sta però procedendo con una anomala celerità, sistematicamente fissando convocazioni e scansioni procedimentali troppo ravvicinate e comunicate solo poche ore prima, di fatto rendendo impraticabile la sua difesa procedimentale e tecnica.
Il magistrato è da sempre giudicato eccellente e solerte dagli stessi vertici della procura e dal Consiglio giudiziario. E' particolarmente stimato dal foro romano, dal personale della città giudiziaria e della polizia giudiziaria, come magistrato indipendente serio e capace. Nessuna perizia dell'amministrazione potrebbe distruggere la sua immagine e smentire la sua documentata efficienza sul lavoro. Anche solo sotto questo profilo, quindi, il procedimento di dispensa manca ab origine di uno dei fondamentali presupposti richiesti dagli articoli 3 e 4, Regio Decreto Legislativo 31 maggio 1946, n. 511.
A fronte di fatti così gravi, chiediamo il più autorevole intervento ed ogni vigilanza istituzionale».
LA “OSCURA” VICENDA DEL GIUDICE
PAOLO FERRARO “ILLUMINATA ”
Ovviamente Paolo Ferraro ha iniziato ed intrapreso da tempo opera di informazione ed analisi a tutto tondo occupandosi di politica, storia, economia ed altro, fornendo tutto sè stesso e le sue capacità al servizio della informazione del paese e di una prospettiva di liberazione da strategie e pratiche segrete usate dai e per consolidare i poteri forti dominanti .
Dominio politico sotterraneo, scelte economiche , distruzione delle autonomie nazionali e diffusione di attività criminali di casta e di apparati , sette e trattamenti, persino omicidi e pedofilia o meglio “efebofilia ” sono ricondotti a diversificate e selezionate chiavi di lettura , ma un filo comune e una spiegazione unitaria sono ormai a disposizione . con prove dirette e metodo concreto “logico induttivo “, coma ama dire il giudice oggi dispensato per rappresaglia . Partendo da dati obiettivi verificabili e contestualizzati da un testimone di “lusso ” che ha attraversato l’epicentro romano, vivendone all’interno contraddizioni e oggi sapendo ricostruirne trame e chiavi di lettura, giungiamo all’appuntamento recente con la storia, un esito storico politico ed economico puntualmente anticipato sin dalla prima conferenza stampa resa già nel giugno 2011. Oggi che le vicende nazionali sono ormai inequivocabili, anche dai più perfidi esegeti del-non-vedo-non-sento-non- parlo, sembra necessario richiamare alla mente i moniti e la lunga marcia portata avanti da Paolo Ferraro . Ognuno valuti quanto da lui anticipato e mostrato e persino dimostrato fosse oggetto di un serio ed organico lavoro e quali prospettive ulteriori tale lavoro apra .
La originale ricostruzione peraltro dà prioritario peso alla consapevole denuncia, interruzione e sanzione delle varie attività e condotte strategiche e tattiche congegnate per il controllo sociale politico del paese e dei gangli fondamentali delle istituzioni e della società .
Grillo o Marra denunciano casta asservita e decaduta , e oggi finalmente anche il primo sembra porre l’accento sulla grande strategia segreta dei poteri bancari internazionali e dei poteri militari e industriali direttamente collegati contro il “signoraggio ” come strumento ed espressione del dominio del capitalismo finanziario sulla “umanità ” . .
Paolo Ferraro parla ” in più ” della necessità prioritaria di una nuova NORIMBERGA , e di togliere di mano gli strumenti deviati e criminali in base ai quali viene ancora oggi esercitato il controllo e lo svuotamento oppressivi della democrazia e degli Stati: la via per la moneta del popolo e per lo Stato sociale passa perciò anche per la repressione delle condotte criminali che altrimenti continuano a perpetuarsi e a impedire il formarsi di nuove coscienze e di una necessaria alleanza nuova contro le massonerie e caste al potere , ormai sempre più in crisi .
Il problema è che la stessa magistratura “scalata” e controllata trova oggi grandi difficoltà a svolgere anche al livello minimale il ruolo affidato dalla Costituzione e la risposta politica e sociale sono necessarie: una alternativa epocale senza la quale ogni proposta ed obiettivo falliranno, necessariamente, e verranno inquinati ed alterati .
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12. COSTITUZIONE MEMORIA DEL 14 marzo 2013 LA VERITA’ e LA REAZIONE VIOLENTA MARCIANO DI PARI PASSO.
APPROFONDIMENTO
OCCORRE riunire e fondere insieme valori cristiani, valori laici, programmi contro le massonerie nere ed i poteri occulti, deviati e non, progetti di democrazia diretta ed economico sociali ridisegnando le ideologie e superando il declino in atto, governato da oligarchi e trasversali alleanze di vertice
L' elenco integrale degli articoli pubblicati che disegnano interamente quanto ricostruito, frammento per frammento , è anche in "cddgrandediscovery su altervista.org/" e riportato oltre il post , quì sotto, nel blog .
ECCO PERCHÉ VOGLIONO METTERE A
TACERE IL PM PAOLO FERRARO
Paradossalmente il Dott. Mario Rosario Ciancio – Presidente della I Sezione bis dell’Ufficio del Giudice Tutelare del Tribunale Civile di Roma – che ovviamente sa tutto (sono cose di dominio pubblico), e che ha dichiarato che si pronunzierà entro un mese circa, potrebbe decidere di dichiarare pazzo il pur sanissimo PM Paolo Ferraro per salvargli la vita.
Ciò in relazione all’udienza di ieri, 16.5.2013, per la conclusione dell’incredibile procedimento per la nomina di un amministratore di sostegno per Paolo Ferraro, difeso dall’avv. Antonella M. Rustico, dall’avv. Salvatore Frattallone, e da me (da parte mia soprattutto per gli aspetti socio-politici e ‘dietrologici’, perché – salvo a sapere, perché lo frequento, che Paolo è sano come un pesce – non avevo seguito fin qui gli aspetti formali della questione, anche se ora lo difendo dinanzi al Consiglio di Stato contro il provvedimento del CSM con il quale lo hanno destituito).
L’eventuale tentativo di Ciancio di salvargli la vita dichiarandolo pazzo sarebbe però inutile: lo uccideranno lo stesso.
È vero infatti che se venisse riconosciuta la sua d’altra parte palese sanità e venisse ripristinato nel suo ruolo di PM causerebbe un maxi processo in seguito al quale moltissimi magistrati e uomini di punta delle istituzioni italiane ed europee, del Governo, dell’esercito, dei media eccetera sarebbero travolti, e che i fatti, una volta sfondati i muri del silenzio della cosca mediatica, trasformerebbero la collettività in un’univoca moltitudine ruggente che li spazzerebbe via tutti.
Ma è vero anche che ormai non c’è più niente da fare: le cose sono state dette e troppi sono intenzionati a portarle avanti, a partite da me, e non possono ucciderci tutti.
Senza contare che l’uccisione di Paolo è inevitabile solo perché sono degli idioti e perderanno il controllo, ma, non solo non servirà a niente neanch’essa, ma anzi la vista del suo cadavere renderà ancora più furiosa la società, sempre più inviperita a causa del silenzio della cosca mediatica.
Una complessa situazione in cui bisognerà poi vedere che ruolo ha il fatto che il PM e il giudice Ciancio sono stati scelti, perché manca in Italia una legge sulle assegnazioni delle cause.
Mancanza di una legge che – ho scritto una trentina di anni fa – è uno strumento per la predeterminazione dell’esito dei giudizi, nel senso che, per la scelta dei giudici e dei PM, si seguono di solito criteri automatici (prefissati, ma non per legge), salvo nei casi in cui qualcuno che vi ha interesse e ne ha il potere decide di fare diversamente.
Cose che non posso dire se siano avvenute nel caso specifico perché non lo so (se lo sapessi lo direi) potendo però dire che sussistono le condizioni normative perché in questo come in altri casi il PM e il giudice possano essere stati concordati o magari anche solo scelti per il tipo di cultura, gli orientamenti, le posizioni psicologiche, le inclinazioni, i trascorsi, le appartenenze, e insomma per fare in modo che l’esito del giudizio sia in un modo o nell’altro segnato a priori.
In ogni caso una cosa è certa: la magistratura non può permettersi il lusso che Paolo sia sano di mente.
Anch’io, infatti, sostengo che la magistratura, l’esercito, le istituzioni, i governi, sono pieni di criminali deviati che è inesatto finanche definire massoneria, perché sono solo una cosca internazionale (bilderberg e altro) che decide le sorti delle democrazie e nello stesso tempo è persino dedita a follie tipo i riti satanici, le violenze sessuali, il condizionamento subliminale del pensiero, e che tutta questa gentaglia è dietro la strategia della tensione, le stragi, l’abbattimento delle torri gemelle, la finta uccisione di Bin Laden, morto dieci anni prima di essere stato ‘ucciso’ da Obama, eccetera eccetera.
Solo che Paolo su queste cose ha fatto delle indagini , ed ha in mano prove, fatti e cose che possono dimostrarle in un processo, ed era lì lì per presentare le richieste .
Un processo che, se lo ripristinassero nel ruolo, non sarebbe più possibile insabbiare, come si è sempre fatto, perché ormai sono troppi quelli che sanno e dicono in ogni dove che politica, istituzioni e media sono una cosca criminale che opera ai danni della collettività e che la magistratura è globalmente collusa culturalmente e in buona parte anche materialmente corrotta.
Ciò detto, caro Ciancio, poiché ieri ho capito che sei un uomo di buona volontà, posso farti una richiesta non proprio rituale, ma giustificata dalla gravità della situazione?
Una ritualità che d’altra parte, lo sai bene, è ormai solo nelle forme e nelle rappresentazioni che ne dà la cosca mediatica, ma non esiste nei fatti perché, dietro il sipario, accade di tutto e c’è una lotta bestiale su come dovranno essere decise le cause che contano.
Insomma la mia proposta è: vogliamo incontrarci tu, Antonella Rustico, Salvatore Frattallone e io, e cercare di trovare una soluzione concordata per evitare di dover dichiarare pazzo Paolo Ferraro come unica soluzione per evitare che lo uccidano?
Anche perché – lo mando a dire a coloro che tremano per la diffusione delle notizie dei crimini in grembiulino che hanno commesso – in fondo non è un problema: siete così tanti che non vi si può far niente: siete un partito, siete un esercito.. Come vi si potrebbe punire tutti?
Non sono infatti collusi – per aver taciuto in un silenzio che è assenso – l’intera magistratura, l’intera politica, le intere istituzioni e i media?
Insomma, miei cari, carissimi criminali mediatici e Istituzionali, non preoccupatevi, sono un ‘immoralista’, perché i moralisti mi fanno schifo, e vi assicuro: non potrà che esserci una generale amnistia, e alla fine sono anche certo che diverremo tutti amici, rideremo insieme e magari una volta, per farvi piacere, vi accompagnerò anche a puttane, perché sappiate che, e badate che non scherzo, se siete così stronzi è solo a causa dell’errata concezione di sessualità che avete voi stessi istituito per poter realizzare il tipo di potere di cui siete espressione.
E se non mi credete leggete il mio Dialogo tra l’uomo generico e il potere, di cui a La storia di Giovanni e Margherita, e vedrete che ve lo sto dicendo dal 1985.
118 Come Falcone oltre Falcone TENTATIVI DI DENIGRAZIONE E DISTRUZIONE DELLA IMMAGINE, ALL'OPERA IN DIRETTA from CDDpaoloferraro on Vimeo.
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